GUENDALINA CERRUTI

Le installazioni di Cerruti rappresentano monologhi interiori, microuniversi carichi di sentimento e sarcasmo, tra realtà, rappresentazione e immaginazione. Soggettività e cultura popolare si uniscono per creare esperienze emotive per i visitatori che entrano in scena. La sua pratica è il risultato della stratificazione quotidiana e del collegamento di impulsi e idee, nel tentativo di esplorare la vita contemporanea e la rottura tra il sé e la realtà, prendendo in prestito dalla psicoanalisi e dagli studi sociali. Le sue sculture, i suoi dipinti e gli oggetti spesso invitano all'antropomorfismo, conferendo alle installazioni un chiaro senso narrativo. La figura dell'"inetto", come interpretata dall'autore italiano Italo Svevo un secolo fa, viene riformulata/reimmaginata attraverso i suoi soggetti, che esprimono un disagio esistenziale e sociale, un prodotto della società contemporanea legata al consumo e a stili di vita glamour e ambiziosi. Una narrazione profondamente personale alla fine permea l'opera, espressa attraverso un'estetica enigmatica e frammenti di informazioni che rivelano e oscurano un intimo segreto.